L’antropomorfismo come modo resiliente di riflettere sugli animali. Un workshop con Chiara Pasqualin

Online e in presenza

Fondazione Bruno Kessler - Polo delle Scienze Umane e sociali
Aula piccola

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Nell’etica animale l’antropomorfismo viene di norma considerato un modo erroneo di rapportarsi agli animali. Di recente, però, filosofi ed etologi hanno messo in luce come l’antropomorfismo non sia di per sé un errore, ma possa rivelarsi uno strumento euristico utile per avere accesso al mondo animale. Questa oscillazione è interpretabile come una prova dell’ambivalenza dell’antropomorfismo. Un’ambivalenza simile è riscontrabile anche nella prospettiva sviluppata da Martin Heidegger. Nel suo caso, l’accento cade non tanto sulla base psicologica ed evoluzionistica dell’antropomorfismo, quanto piuttosto sulle sue radici storico-culturali. L’antropomorfismo appartiene per Heidegger alla storia della metafisica e condivide con essa le stesse problematiche premesse teoriche, anche se una comprensione più radicale del fenomeno può riportarci alla questione fondamentale di chi siamo noi e a quella, strettamente connessa, di come comprendere gli animali e come comportarci nei loro confronti.

 

Relatrice:

CHIARA PASQUALIN | Università di Genova

 


 

L’evento si terrà in lingua inglese e rientra tra le attività del progetto di ricerca IPN 175: “Resilient Beliefs: Religion and Beyond”, finanziato dall’Euregio Science Fund.

La presentazione avverrà in presenza in Aula Piccola FBK fino ad esaurimento posti e in modalità online.

Per poter organizzare il collegamento è obbligatoria la registrazione entro il 12 giugno 2023 alle ore 12.00.

 


 

Chiara Pasqualin ha studiato Filosofia all’Università di Padova e alla Scuola Galileiana di Studi Superiori. Nel 2013 ha conseguito il dottorato in Filosofia discutendo una tesi in co-tutela tra l’Università di Padova e l’Università di Innsbruck. Dal 2014 al 2016 è stata ricercatrice post-dottorale presso il Dipartimento di Filosofia dell’Universidade de São Paulo (Brasile). Dal 2016 al 2020 è stata borsista di ricerca (Habilitationsstipendiatin) presso l’Institut für Philosophie dell’Università di Koblenz-Landau. Attualmente è ricercatrice presso il Dipartimento di Antichità, Filosofia e Storia dell’Università di Genova, dove svolge un progetto sulle teorie e le applicazioni del concetto di “benessere animale”. È autrice della monografia Il fondamento “patico” dell’ermeneutico: affettività, pensiero e linguaggio nell’opera di Heidegger (Inschibboleth, 2015) e di numerosi saggi e articoli in riviste e volumi internazionali.

 

Registrazione

La registrazione a questo evento è richiesta.

Registration closed on 12/06/2023.

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