Anomalie, allucinazioni e visioni dell’Intelligenza Artificiale.

FBK Aula Piccola

Fondazione Bruno Kessler - Polo delle Scienze Umane e sociali
Aula Piccola

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Nel corso degli ultimi anni lo sviluppo tecnologico ha permesso l’emergenza di forme innovative di generazione di contenuti, attraverso operazioni di co-enunciazione tra umani e modelli di IA. Si tratta di una rivoluzione tecnologica e culturale, accolta in modalità talvolta critiche, talvolta utopiche o apocalittiche; questo accade soprattutto perché i modelli di IA non si comportano sempre come ci si aspetterebbe, talvolta producono risultati errati, inaspettati, o palesemente insensati, denominati “allucinazioni” delle IA. Si cercherà innanzitutto di comprendere le ragioni alla base di questa analogia: se l’allucinazione negli umani consiste generalmente in una percezione in assenza di oggetto, o in un’alterazione degli oggetti percepiti, con “allucinazione” nelle IA ci si riferisce principalmente a un malfunzionamento, o un funzionamento imprevisto, che può causare la generazione di informazioni false; tuttavia la catena causale del malfunzionamento-allucinazione spesso risulta incomprensibile, anche e soprattutto a causa dell’opacità (black box) che caratterizza i modelli di IA. Attraverso l’analisi di diversi casi studio, si cercherà di dimostrare come l’allucinazione, il caso anomalo, non consista necessariamente in un errore da evitare, ma in certi casi possa rivelarsi una soluzione euristica. Verrà dunque sottolineata la variabilità interpretativa dell’idea di allucinazione, la quale può essere valorizzata e interpretata diversamente, come evento euforico o disforico, da correggere o da accogliere. La teoria semiotica dell’interpretazione si rivela utile a spiegare questa variabilità interpretativa dell’evento anomalo, l’allucinazione, che assume significato sempre e soltanto all’interno di una certa enciclopedia di riferimento (Eco 1975; Paolucci 2010, 2020).

Il fenomeno dell’allucinazione di un’IA stimola da un lato l’esplorazione di traiettorie di senso impreviste, che sfidano i codici e i limiti dell’interpretazione umana, e dall’altro lo studio critico del funzionamento della percezione e dell’enunciazione artificiale, della sua retorica discorsiva, e dei suoi presupposti ideologici. Diversi artisti e studiosi si stanno interessando a tali questioni: attraverso “allucinazioni indotte” nei modelli IA, per sondare nuove frontiere dell’esperienza artistica e dell’enunciazione visiva (come l’artista Refik Anadol con la serie “Machine hallucinations”), o attraverso una critica delle dinamiche semiotiche, economiche e politiche che presiedono al training di un IA (come Trevor Paglen in “From apple to anomaly”). Infine, anche in ambito scientifico la possibilità di “allucinare” un modello di IA sembra rivelarsi utile, nel mostrare qualcosa di invisibile, nel costruire qualcosa di inesistente, come nel caso della generazione di proteine artificiali (Anishchenko et. al. 2021).
In questo contesto proporremo di comprendere la percezione all’opera nei modelli di IA, definita da alcuni studiosi come “percezione archivistica” (D’Armenio, Daliège, Dondero 2024), in relazione alla teoria semiotica-cognitiva della percezione come “allucinazione controllata” (Paolucci 2021, Seth 2023); in questo modo l’allucinazione verrà considerata non (solo) come caso anomalo, bensì come struttura della percezione tout court.

 

Ciclo di Seminari: Conservazione e trasformazione nell’etica e nella religione

Coordinamento scientifico: Massimo Leone, FBK-ISR

People

  • Luca Brunet - Speaker
    Università degli studi di Milano / Università degli studi di Torino
    Luca Brunet, classe 1997, è un appassionato di semiotica, cinema e media. Nato e cresciuto in Valle d'Aosta, si è diplomato al liceo classico XXVI Febbraio. Nel 2016 ha intrapreso il percorso di laurea triennale in Lettere Moderne a Bologna, seguito da una laurea magistrale in Semiotica nella stessa città, conclusa a settembre 2023 con la discussione della tesi "Semiotica interpretativa al cinema. Esperienza, media e traduzione intersemiotica. Il caso del film psichedelico", redatta con il relatore prof. Claudio Paolucci e il co-relatore prof. Ruggero Eugeni, ottenendo una votazione di 110 e lode. Presso l’Università di Bologna ha inoltre ricoperto il ruolo di tutor del corso di laurea in Semiotica negli anni accademici 2021/2022 e 2022/2023. Da ottobre 2023 ha iniziato il corso di dottorato di interesse nazionale "Immagine, linguaggio, figura: forme e modi della mediazione", nel curriculum di Semiotica, presso l'Università degli Studi di Torino. Attualmente sta sviluppando un progetto dedicato allo studio delle interpretazioni delle allucinazioni, emergenti nel rapporto tra umani e dispositivi mediali, con un focus specifico sulle allucinazioni dell'intelligenza artificiale.

Registrazione

La registrazione a questo evento è richiesta.

Registration closed on 31/01/2025.

L’evento si terrà in lingua italiana.
La presentazione avverrà in presenza in Aula Piccola FBK fino ad esaurimento posti e in modalità online.
Il relatore si collegherà da remoto.
E’ obbligatoria la registrazione entro il giorno 31 gennaio 2025 alle ore 12.00.

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