Religione e Violenza

Le dinamiche tra religione e violenza sono da sempre molto complesse e possono essere analizzate combinando insieme competenze e prospettive diverse. Ciò che sorprende è, anzitutto, il tradimento delle aspettative: alla religione – qualsiasi religione – attribuiamo la capacità di offrire un orizzonte di senso e una forma di armonia cosmica ed esistenziale. Quando ciò non accade, la religione disattende le nostre legittime aspettative e siamo indotti a interrogarci sul suo ruolo e persino sulla necessità della sua esistenza.

Per comprendere come ciò sia possibile, in questa linea di ricerca, un primo livello di indagine è rivolto all’analisi dei testi sacri e delle loro tradizioni interpretative. Ciò perché solo la conoscenza critica delle tradizioni testuali permette di arginare qualsiasi strumentalizzazione del testo sacro, cui spesso si ricorre per legittimare la violenza. Un secondo livello di indagine concerne la distinzione e la definizione di tre diversi ambiti, spesso confusi nell’uso (ambiguo) della sola parola “religione”, cioè: “religione”, “teologia” e “fede”. Solo a questo punto è possibile comprendere dove, come e perché quello ciò che viene ambiguamente definito “religione” ha a che fare con la violenza, sia supportandola sia superandola.

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